Non importa se ancora non si avverte con chiarezza la direzione, importa compiere il primo passo.
Gli errori insegnano che si possono fare le cose in modo diverso.
Quanti errori abbiamo fatto prima di arrivare fino qui, eppure tra una curva e una salita ci siamo arrivati, alla fine nessuno è mai perduto davvero. C’è sempre la possibilità di cominciare. A noi sta volerla cogliere.
La separazione, il processo purificatorio di cui si è tanto parlato… cos’è la separazione?
Sulle prime sembra qualcosa di negativo, eppure è semplicemente “mettere in ordine”.
Ciò che ho compreso è che spesso questo processo separativo è stato fonte di giudizio, io sono buona e tu cattiva, io luce e tu ombra, io nel giusto e tu nello sbagliato… ahhh questo giudizio!!!
Siamo tutti parte della stessa medaglia, non c’è la verità assoluta, c’è l’integrazione dell’essere. Accettare che siamo tanto e che in noi è presente ogni sfumatura, senza voler essere sempre estremisti per apparire più belli, giusti, buoni.
Siamo.
Siamo un tutt’uno con il cosmo che nella sua ciclicità perfetta palesa la vita e la morte, il giorno e la notte, il procedere e il retrocedere. Tutto ha senso se osservato con gli occhi di chi vuole vedere, accettare e accettarsi.
Anche il giusto ha in sé un ombra. Anche l’ingiusto ha in sé una luce.
Noi siamo questo. Particelle divine che sperimentano la meraviglia del cammino terreno, che camminano calpestando una terra che nel suo profondo è sempre a lavoro per migliorarsi e portare in superficie nuovi frutti.
Noi siamo questo, particelle divine che sperimentano la meraviglia del cielo e osservano il movimento del cosmo, che avvertono l’influenza dei pianeti e osservano le stelle… le stelle, quelle che si vedono brillare nel cielo solo quando il buio è fitto.
Che meravigliosa danza c’è tutt’intorno!
Noi siamo questo, un’insieme di stelle che hanno bisogno del buio fitto prima di poter brillare.
Siamo particelle divine che si nutrono di Luce passando sempre attraverso il buio.
Già… restiamo in osservazione di ciò che dentro di noi vibra, ma ricordiamo sempre che il nostro specchio non risiede solo negli altri esseri che incontriamo, lo specchio, quello vero, risiede nel tutto dal quale, spesso, senza farci caso, siamo avvolti.
Il cosmo ora invia nuove vibrazioni e noi in perfetta sintonia con esso le avvertiamo e ci sentiamo stimolati a fare, cambiare, mutare direzione, costruire.
Possiamo scegliere se vibrare in armonia con esso o continuare nella vecchia direzione, non importa quale sarà la scelta di ognuno perché tutto resta perfetto. Fino a che ci adireremo per le ingiustizie avremo in noi parti di quelle ingiustizie, fino a che noteremo gli errori avremo in noi quegli errori, fino a che crederemo che qualcosa sia sbagliato avremo in noi quello sbaglio. Ma quando in noi c’è accettazione e piena integrazione nulla più ci colpisce. Tutto ciò che ci tocca è qualcosa che è in noi, quando non ci tocca vuol dire che è stato elaborato, accettato, integrato.
Domandiamoci con assoluta sincerità verso noi stessi cosa ancora ci tocca, cosa ancora rifiutiamo di accettare e mettiamoci al lavoro perché il tempo della teoria è finito, ora si passa alla pratica e un crescente numero di individui, proprio in questi giorni, sta comprendendo che le cose sono molto più profonde e significative di come spesso, con superficialità, si vedono.
Siamo tutti facenti parte della stessa medaglia, perché nell’amalgamarsi, nel fulcro, le parti si fondono danzando armoniosamente e, in quel centro, tutto è perfetto.
Smettere di opporre resistenza accettando, questo è un grande passo avanti.
Dalla teoria alla pratica, sì, lo ribadisco, siamo nel pieno di un’accelerazione temporale senza precedenti, tutto si sussegue con velocità strabiliante, lo strumento a nostra disposizione è l’osservazione attiva. Basta solo volerlo, tutto, proprio tutto, ci sta parlando.
Vogliamo ascoltare?
Vogliamo vedere?
Vogliamo compiere questo passo?
Siate Luce!
Stefania Ricceri