IL MOMENTO È MATURO. IL NUOVO DIROMPENTE ARRIVA.

IL MOMENTO È MATURO. IL NUOVO DIROMPENTE ARRIVA.

fascio di luce

Grandi ali bianche planano, totalmente aperte, bellissime.

La Sacra di San Michele è ormai sospesa, distaccata dalla terra, sotto di lei permane la forma piramidale al contrario per cui un filo di luce energetico scende dal cielo radicandosi al suolo. Suolo in cui ora un grande albero si posa nel punto in cui essa prima poggiava. Luminoso, avvolto da fiori rosa che lo rendono forte e delicato al contempo.

Il filo di luce energetico lo attraversa.

È ben visibile.

Le grandi ali bianche girano circolarmente e ad ogni giro il cerchio si stringe mirando al fascio di luce.

Una volta raggiunto un grande boato.

Nebbia fitta non consente il vedere ma solo il sentire.

Grida che parlano di paura, scandalo, ingordigia, materia, apparenza, che parlano di dolore e vergogna.

Un altro boato scaccia la nebbia e all’improvviso consente la visione.

Distruzione, individui che implorano aiuto privi di ogni veste, di ogni apparenza, di ogni maschera.

Le grandi ali bianche diventano un tutt’uno con il fascio di luce e questa ora diventa imponente, calda, nessuna ombra.

Il cielo cambia colore, nero e oscuro solo il fascio di luce consente di vedere, tanti si incamminano per ritrovarsi poi nel fascio che le avvolge.

Il cielo allora torna chiaro passando per varie sfumature di colore e la percezione muta, il tatto si amplifica, l’udito si espande, il gusto esplode, gli odori si addolciscono e la vista penetra annullando il velo.

Ciò consente all’essere di iniziare a fluidificarsi e raggiungere così un nuovo stato, una nuova esperienza vitale.

La materia permane ma ora non tocca più, il nuovo essere la attraversa sperimentando la fluidità.

Nel ricongiungersi al centro il risveglio è totale.

Non tutti s’incamminano verso il fascio di luce energetico, molti restano a disperarsi crogiolandosi nella materia per rimettersi delle vesti, ferendosi ferocemente l’un l’altro per accaparrarsi uno straccio vecchio e maleodorante.

No, nessuno è perso, molti però sceglieranno di sperimentare ancora l’inganno, l’ipocrisia, l’apparenza fino a quando non sentiranno dentro di iniziare ad incamminarsi verso il fascio di luce che resterà lì, fermo, alimenterà il grande albero che porterà nuovi frutti, nuova linfa, nuova essenza.

Il momento è maturo, il Nuovo, alimentato dalla forza del cielo e della terra, dirompente arriva.

Siate Luce!

Stefania Ricceri