Alla luce degli accadimenti nel mondo.
Il necessario guardarsi dentro alla luce degli accadimenti nel mondo, produce smottamento nell’evidenza dello scempio che genera falle e conseguenti rotture da cui, l’individuo, può ridestarsi scegliendo di uscire dalla Cupola.
Lungo l’incessante strozzamento del pensiero e del ragionamento intelligente e autonomo, il flusso cosmico spinge a scendere dentro di sé.
Agonizzante, egli si cala nelle sue stesse profondità incontrando solo buio.
Nel ricercare un senso a quanto avverte, nel non vedere niente, si perde nei meandri, sbattendo qua e là, rendendosi conto che quegli ostacoli li ha posti egli stesso.
Camminando in cerca di una tenue luce che possa indicargli una via, si accorge, nello spostare un poco lo sguardo su di sé, di uno spiraglio luminoso, ma ancora flebile, che proviene dal suo centro.
Avanza così, un passo alla volta, avvertendo chiaramente di quanto, tutto intorno, sia un groviglio di macerie abbandonate lì da chissà quanto tempo.
Dunque si sofferma, talvolta, individuando brandelli di emozioni, sentimenti e pensieri che prima lo animavano e che ora no, nell’essere lì, privi di linfa, impolverati dal tempo e deteriorati da tempeste interne originate da fuori, producono quel residuo emotivo ancora in essere che si chiama sconforto frustrante.
Un senso d’inutilità lo assale nel domandarsi come abbia potuto permettere che ciò accadesse.
Scorge solo desolazione, abbandono, distruzione.
Ma, nell’accorgersi, nel vedere e nel sentire, la sua luce da fioca diviene più ampia, dunque, nell’avvertire una speranza nascente, nel percepire un senso di riattivazione, sente che può ripulire, ricostruire e nutrire la sua Luce interiore facendola tornare a risplendere.
Questo il tono delle Energie Cosmiche, in chiave Tarologica, per la settimana che va dal 14 al 20 Ottobre, per cui, tra molteplici sussulti, scendendo nelle sue stesse profondità, l’individuo può tornare ad accorgersi…
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Il necessario guardarsi dentro alla luce degli accadimenti nel mondo.
Si attiva un movimento che porta in essere un’attività energetica di portata oltre modo rilevante.
Il flusso cosmico trasmette frequenze che portano accadimenti evolutivi rivoluzionanti e che producono nell’individuo quello che risulterà essere un terremoto interno.
Da qui ne consegue una forte attività riequilibratrice esteriore che non mancherà certamente di formare crepe da cui passerà tanta roba marcia accumulata con l’intento di disorientare e soffocare l’individuo.
Mi rendo conto che molte cose passino inosservate, che sembra assurdo e impensabile vedere che le cose sono molto diverse da come sembrano, perché non si considera che possano esserlo, ma tant’è.
Travolti dall’iper stimolo del grande spettacolo mediatico, non più sperimentale, ci si muove ancora aggrovigliati alle proprie convinzioni, sia che queste portino a senso di frustrazione, sia che facciano sentire il senso dell’onnipotenza; entrambe sono illusorie e illudenti.
La naturalità delle cose, che risponde al Mistero dell’Esistere che si esprime nella magnificenza del creato, muove la sua frequenza nel centro, come in una danza perpetua che fluisce nella semplicità della Bellezza disarmante.
Si esprime spontanea, naturale, creativa, Sacra.
Noi ci siamo smarriti, abbiamo scelto di non scegliere, abbiamo messo regole a qualcosa che non può essere regolato perché in continua evoluzione.
Il necessario guardarsi dentro.
La ciclicità manifesta trasformazione, sempre.
L’essere umano ha invece preferito relegare la trasformazione ad un processo di schiacciamento della stessa, spingendo i propri simili a ritenersi delle nullità incapaci di ragionamento, di autonomia e indipendenza.
Codesti, accecati dalla smania dominante, sanno bene che questo momento epocale è unico e straordinario, ma travolti dalle proprie brame, non considerano che il rivoluzionario flusso cosmico, sorprendentemente, metterà in campo l’inaspettato, l’imprevisto.
Imprevisto è quel qualcosa che non si può prevedere e, in quanto tale, risulta imprevisto.
Si tratta di un qualcosa che si verifica quando non vi è apertura, quando si ritiene di avere tutto sotto controllo, quando ci si sente intoccabili.
Ecco, quello che si presume essere intoccabile, scopriremo presto, che è molto toccabile…
Un procedere centrato, attento, presente e lungimirante al contempo, scorge all’orizzonte il movimento e magari non prevede cosa questo comporterà, ma di certo sa che c’è un movimento e, mano a mano che questo si avvicina, non lo sottovaluta, lo osserva e lo affronta.
Ma perché ciò sia fattibile, richiede all’individuo apertura, elasticità, pazienza, forza interiore e volontà.
Queste peculiarità sono andate smarrite in una vasta moltitudine di individui.
Sia che si tratti di persone che hanno abbassato la testa, sia di quelle che si dicono essere sulla via Spirituale.
Questo accade perché l’apertura si è tramutata in ottusità, invasamento, l’elasticità in rigidità di pensiero e azione, la pazienza in tutto e subito, la volontà in apatia e la forza interiore in lagna frustrata.
Per uscire dalla cupola è necessario scendere nelle profondità, guardarsi e vedersi dentro, comprendere, ma sopratutto sentire, e dunque accorgersi.
E accorgersi di accorgersi.
Da ciò ne consegue il distacco dal bisogno e dall’attaccamento.
Il necessario guardarsi dentro.
Alla luce degli accadimenti nel mondo, il genere umano è portato ad auto distruggersi o a ridestarsi, non c’è e non ci sarà una via di mezzo.
Tutto quello che va muovendosi in te e fuori di te, porterà, inevitabilmente, ad una scelta.
Quale sarà la tua scelta?
La Vita ti chiama.
La Vita ti vuole.
Accorgiti.
E accorgiti di accorgerti.
Resteremo, resterete, resteranno in pochi, ma da pochi, diverremo, diverranno, diverrete molti e molti e molti.
Siate dunque prudenti come i serpenti, e semplici come le colombe”. – Matteo 10,16
“Non devo avere paura. La paura uccide la mente. La paura è la piccola morte che porta con sé l’annullamento totale. Guarderò in faccia la mia paura. Lascerò che mi calpesti e mi attraversi. E quando sarà passata, aprirò il mio occhio interiore e ne scruterò il percorso. Là dove andrà la paura non ci sarà più nulla. Solo io ci sarò.”
Frank Herbert – Dune
Nel nome di Michele, la Via, ora, è illuminata di Blu.
Lasciati pervadere, la linea Sacra è accesa, l’alba è davvero prossima.
A tutti i Guerrieri dell’Esercito Celeste.
Siamo verso l’ingresso del Nuovo Rinascimento.
L’era della Interezza è alle porte, la Stirpe dei Puri si va formando…
FIDEM
Umani Divini. Divini Umani.
E fu sera e fu mattina..
Stefania Ricceri
Tarologa • Autrice
Procedo contemplando il mistero che mi avvolge
e nel quale respiro il soffio Sacro della Vita.
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Siate Luce!
Stefania Ricceri
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