In un momento dove è bene che regni solo silenzio cosa si può dire?
Sussurrando, per non disturbare il profondo silenzio nel quale ognuno è avvolto, si può solo dire che se siamo arrivati fino qui è bene ricordare dove siamo diretti.
Al momento siamo esseri messi di fronte le proprie ferite riaperte, doloranti. Quanti ricordi riaffiorano, quante situazioni si ripresentano, quanti irrisolti bussano prepotenti alla porta del Cuore per essere finalmente risolti, accettati, lasciati andare. Insieme a questo grande marasma si fanno spazio situazioni ed emozioni nuove ancora in stato primitivo che danno però un piccolo presagio di quel che sarà.
Si è parlato tanto dei tempi che verranno, ecco, ora ci siamo, siamo esattamente lì dove lungamente abbiamo raccontato. Siamo al punto cardine in cui, una volta passati dalla cruna dell’ago, finalmente potremmo dire di avercela fatta…. ma passare da quella cruna è doloroso e non lascia spazio a distrazioni esterne perché quanto sta accadendo dentro, per quanto tortuoso, è segno di grande guarigione. Lo dissi che ne saremmo usciti spettinati, ma dissi anche che ciò che ci aspetta non ha eguali perché arriveremo alla fine di questo anno con un’ampia comprensione delle cose, avremo consapevolezza di ciò che siamo davvero e di ciò che vogliamo essere senza più nasconderci.
Ringrazio le tante persone che mi hanno contattato in questi giorni preoccupate del mio silenzio, rassicuro chi mi segue che non ho nessuna intenzione di lasciare, ma adesso preferisco restare in ascolto e permettere che questa profonda guarigione si completi. Che poi cosa c’è da dire che non abbia già ampiamente raccontato… questo è il tempo di cui lungamente ho parlato, il momento in cui la manifestazione degli eventi sta diventando palese.
Non bisogna demordere però, a dispetto di ogni previsione pessimistica, per cui troppo spesso leggo in giro, no, non sta per finire l’essere umano; sta evolvendo e rinascendo a se stesso, non sta per finire il mondo; sta semplicemente mutando in una forma nuova. Chi segue le scie rischia di perdersi nella coltre nebbiosa.
Ancora si vuole dare grande potere alla mano umana per cui tanti disastri, atti alla nuova forma sono in essere, ma per quanto siamo esseri meravigliosi e con infinite potenzialità, non siamo niente dinnanzi al Compimento in cui la mano Divina, amorevolmente, ci sta accompagnando.
Dunque si sbanda in questa centrifuga vorticosa che vorrebbe continuare a far guardare fuori rendendo l’ego tronfio di sè senza volgere lo sguardo dentro alimentando la fede nel fatto che tutto è perfetto e, soprattutto, che ogni cosa sta volgendo al meglio.
Per questo prediligo il silenzio, tornando alla mia origine di Amazzone adesso mi trovo in un bosco, il profumo di muschio scalda il Cuore e i suoni della natura mi tengono compagnia, ma c’è nebbia, quindi anziché rischiare di camminare e sbattere, mi siedo accanto ad un albero, poso il mio arco, le mie frecce e attendo, attendo pazientemente che passi. Perché tutto passa e so che quando mi rialzerò non sarò più quella di prima, sarò guarita da ogni dolore antico, da ogni ferita, da ogni emozione limitante, da ogni lacuna.
Come “Il Matto” dei miei amati Tarocchi darò il Congedo ad ogni fardello limitante volgendo al principio primordiale dell’essere e diventerò “Il Bagatto” per il quale, La Causa Prima, mi offrirà ogni strumento per realizzare il mio cammino e da lì rialzarmi e riprendere, un passo dopo l’altro, il viaggio.
Questo albero è imponente, grande e ampio dona riparo, c’è posto per tutti, se lo desiderate sedetevi accanto a me, attendiamo insieme che la nebbia passi.
Quando si sarà dissolta allora saremo guariti e ci rialzeremo con una nuova forza che ci condurrà lì, alla meta.
Esattamente dove ognuno di noi è destinato ad arrivare.
Stiamo tornando a Casa.
Siate Luce!
Stefania Ricceri